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al testo di Giorgio Mancinelli
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'a un paese lontano'
si riversano fugaci siccome il vento le pioggie a sferzare le coste rocciose di rughe profonde scavate sul volto di nostra madre terra a predire ai naviganti d'aver smarrito il senso nella ricerca costante d'una meta feconda che induca alle parole il necessario silenzio per quanto inorriditi siano nel guardarsi attorno di ritovarsi da soli del 'vuoto' all'esiguo cospetto e voler tornare a navigare per mari impetuosi e oceani profondi cercando nell'addivenire un paese lontano nel tempo sognato e subito obliato spinti dal desiderio che li allontani o che li avvicini a porti sicuri restando a ritrovare se stessi onde posare la voce all'emozione endemica della poesia per reinterpretare il tutto la propria umanità obliterata |
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